Profili e documenti per il 25 aprile

Tre figure straordinarie della nostra storia universitaria, ognuna contraddistinta da specifiche qualità, difficilmente riassumibili, ma delle quali si ricorda per Concetto Marchesi, lo slancio all'esortazione, per Egidio Meneghetti, la forza morale e il coraggio, per Ezio Franceschini, l'amare «più che la vita, la libertà e la giustizia». 

Concetto MarchesiConcetto Marchesi

Nominato rettore nel 1943 dal governo Badoglio, aveva la speranza di fare del rettorato una “sede protetta”, da cui organizzare la Resistenza. Dopo aver sfidato i militi della Repubblica Sociale Italiana con il discorso d’inaugurazione dell’anno accademico 1943-44 tenuto il 9 novembre, abbandonò la carica e, dopo alcune settimane di latitanza, Padova. In dicembre diffuse un appello agli studenti, incitandoli alla resistenza armata. 


Egidio MeneghettiEgidio Meneghetti

Dal settembre del 1943 fu «l’anima e il braccio» (Norberto Bobbio) della Resistenza veneta. Perdute moglie e figlia nel primo bombardamento di Padova, si impegnò nella Resistenza con dedizione temeraria. Nel gennaio del 1945 fu arrestato e torturato dalla banda Carità, quindi portato nel lager di Bolzano. Rientrato a Padova nel maggio del 1945, fu rettore fino al 1947. Dopo aver tracciato un programma di riforme, nel discorso tenuto il 31 luglio 1945 in occasione della riapertura dell’Università, auspicava, tra l’altro, che fosse frequentata anche da studenti stranieri «così da fondere ancora una volta i meschini dissidi di razza e di nazionalismo nel crogiuolo della cultura e nell’alta armonia degli spiriti».

 

Ezio FranceschiniEzio Franceschini

Si laurea con Concetto Marchesi, ne diventa assistente e, nel 1943, dopo l’8 settembre, organizza una rete per l’espatrio in Svizzera di ebrei, prigionieri e perseguitati politici, tra i quali Marchesi stesso.

 

 

 

Un ricordo

Il 12 novembre del 1945 l’Università di Padova riceve la medaglia d’oro al valor militare con la motivazione, dettata da Concetto Marchesi, secondo la quale Padova “asilo secolare di scienza e di pace “, ha saputo “tramutarsi in centro di cospirazione e di guerra”. 116 sono le persone cadute per la difesa della libertà e che sono ricordate nella lapide collocata nel 1948 all’ingresso del Cortile Nuovo del Bo, e di loro 16 sono state insignite singolarmente della medaglia d’oro, di cui 13 studenti e 3 assistenti. Tre soltanto sono le Università in Europa a essere state decorate con la medaglia d’oro al valor militare: Oslo, Praga e, appunto, Padova.

 

KounellisResistenza e Liberazione, di Jannis Kounellis

Nel 1995, nel cinquantesimo della Liberazione, nel Cortile nuovo del Bo, viene inaugurata la scultura di Jannis Kounellis intitolata “Resistenza e liberazione”: un muro di pezzi di legno, con travi e pannelli corrosi, e bruciati come base, che diventano, innalzandosi, ordinati, pur restando di materiale umile, trasmettendo speranza e dignità. Dalla distruzione del fascismo e della guerra alla democrazia e alla Costituzione. È un omaggio, come si legge nella targa vicina “alla fede civile e all’azione di Concetto Marchesi, Egidio Meneghetti, Ezio Franceschini e di quanti nell’Università seppero unire diversi ideali e culture in concorde lotte di popolo per riconquistare all’Italia la libertà”.